DIRITTI ALLO SPORT DEI BAMBINI
Come dicevamo, la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riconosce lo sport come un diritto che rientra tra le attività ricreative e culturali di un Paese. Proprio per questo – recita il testo – deve essere accessibile a tutti, inclusi i bambini.
Nello specifico, la Convenzione sancisce questi diritti dello sportivo nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza:
il diritto di praticare attività motoria. I genitori devono avviare il bambino alla pratica sportiva. Il ragazzo può scegliere, sperimentare o cambiare lo sport che desidera;
il diritto di praticare lo sport come un gioco e come un divertimento. In sostanza, il diritto a non essere per forza un campione;
il diritto di praticare lo sport in un ambiente sicuro e sano, igienicamente a norma e con assistenza in loco in caso di infortunio, senza pressioni psicologiche o farmacologiche;
il diritto di essere allenato da personale qualificato e adatto a quella fascia di età;
il diritto di essere trattato con rispetto, senza essere umiliato per una sconfitta o per non avere raggiunto un traguardo fuori dalla sua portata;
il diritto al giusto riposo;
il diritto al controllo della salute prima e durante la pratica dello sport, avendo ottenuto un certificato di idoneità nel caso degli sport agonistici;
il diritto di competere con giovani di pari capacità;
il diritto di pari opportunità.

MI RIVOLGO A TUTTI QUEI SIGNORI CHE PENSANO ALLO SPORT COME VINCERE O PERDERE, SENZA CAPIRE IL SIGNIFICATO PIU' PROFONDO DI TALE RISULTATO ("VINCERE" "PERDERE") COME SACRIFICIO, RISPETTO, UMILTA', DEDIZIONE E PASSIONE CHE I RAGAZZI IMPARANO QUOTIDIANAMENTE, ANCHE ATTRAVERSO IL DURO LAVORO, INSIEME AL SUO EDUCATORE ALLENATORE.
LO SPORT E' UN IMPORTANTE MEZZO DI CRESCITA CHE CONSENTE A CHI LO PRATICA DI DIVENTARE UNA GRANDE PERSONA.